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Israele sonista terrorista

Apertura dello stato di agitazione in BRT

  1. Premessa

Sono oramai alcuni mesi che, in varie sedi BRT di Italia, facchini e driver, su distinte e specifiche piattaforme, hanno aperto delle vertenze al fine di ottenere avanzamenti sul terreno dei diritti salariali e normativi, e soprattutto, di contrastare concretamente un’anarchia gestionale degli appalti che si sintetizza molto bene nel concetto di “somministrazione illegittima di forza-lavoro”. Una situazione ben conosciuta a tutti i livelli, dato che proprio la BRT, e proprio su questi temi è stata oggetto di recenti incursioni, ovvero di di indagini e di azione giudiziarie, finendo sotto “amministrazione controllata”.

Le vertenze oggetto di iniziativa da parte del SOL Cobas negli ultimi mesi, rappresentano una dimostrazione piuttosto palese che al ripristino dell’autonomia imprenditoriale per una delle più importanti filiere della logistica (oggi controllata dalle Poste francesi ndR), non corrisponde affatto la sanzione di una regole certe e vincolanti nella gestione degli appalti ma soprattutto, per quanto di nostro principale e diretto interesse, di alcun avanzamento sostanziale in termini di diritti salariali, normativi e sindacali, per i lavoratori.

Tutto ciò premesso, le comunicazioni formali e gli incontri sindacali svolti finora si sono rivelati una sostanziale perdita di tempo. Dietro lo slogan aziendalista “L’importante è che le parti coltivino il dialogo” (ovvio, dato che di per sé non producono costi) oppure dietro allo slogan, altrettanto aziendalista del “Qui comando io! Guai a chi si frappone al nostro business!”, le cose hanno continuato a marciare in una direzione tale da “Non disturbate i manovratori”, fino al calpestare, nel contempo gli accordi di II Livello già siglati antecedentemente (come nel caso della Randstad a Rovereto), o farsi beffa del CCNL trasformando le buste paga in ricevute di pagamento (con una consistenza di poco superiore allo “scontrino del macellaio sotto casa”, come, ad esempio, nel caso di Casandrino nel napoletano, ma non solo).

Il recente rinnovo del CCNL di categoria, che concede ulteriore flessibilità alle aziende in cambio di un parziale recupero salariale dei pesanti effetti inflazionistici attuali (dettati da una “economia di guerra”, quasi), si combina benissimo con il mantenimento del monopolio sindacale nelle trattative preteso dai sindacati confederali. Tale elemento è stato peraltro messo in campo in maniera più o meno esplicita dai vari attori aziendali della vertenza in corso, con riferimento particolare ancora alla Randstad (multinazionale olandese di sfruttamento del lavoro interinale), che lascia pertanto come unico spiraglio di trattativa, quello della monetizzazione delle fatiche in eccesso (sotto forma di ticket predigeriti, ovviamente), sottoforma cioè di Premi di produttività, calpestando norme contrattuali e accordi sindacali pregressi

In estrema sintesi, sono queste le ragioni che hanno spinto il Coordinamento nazionale dei Delegati BRT del SOL Cobas ad aprire lo stato di agitazione a livello nazionale, ad aprire cioè una campagna pubblica di lotta articolata nei vari settori e sui diversi territori, auspicando che possa coinvolgere anche altre sigle del sindacalismo di base e conflittuale, e che possa addirittura essere punto di riferimento per settori di lavoratori non ancora sindacalizzati.

  1. La piattaforma rivendicativa

Di seguito, in forma sintetica gli elementi vertenziali in essere sottoforma di piattaforma generale unitaria

Rivendicazioni generali

  1. Rispetto intransigente, o istituzione ex-novo dove non esistenti, di “accordi di difesa e stabilizzazione della forza-lavoro precaria” con regole esplicite e vincolanti rispetto al loro utilizzo
  2. Estensione dei poteri in capo agli RLS con particolare riferimento alla elaborazione e al controllo del Documento di valutazione dei rischi per la sicurezza nei magazzini e sulla strada

Rivendicazioni dei Facchini

  1. Definizione di turni di lavoro univoci e pubblici a livello di singolo magazzino, da considerarsi quale base vincolante per l’istituzione di eventuali variazioni/forme di flessibilità da contrattare sindacalmente e conseguente riconoscimento delle indennità previste dal CCNL o già in essere (ad esempio per i turni spezzati)
  1. Riconoscimento della maggiorazione notturna estesa all’intero turno notturno quando tale turno non coincidere con la fascia prevista dal CCNL (22,00 / 06,00) oppure rimodulazione del turno a tal fine

Rivendicazioni dei Corrieri

  1. Definizione di una quota di trasferta giornaliera univoca a livello nazionale di 25€, comprensiva di una finestra operativa di 44 ore settimanali (comprese pause/soste)
  2. Cancellazione delle mansioni di facchinaggio attualmente svolte
  3. Fornitore unico a livello di singolo magazzino
  4. Riconoscimento dell’anzianità di magazzino con effetto retroattivo
  1. Conclusioni

Sulla base dei contenuti espressi nelle premesse, e visto il sostanziale “nulla di fatto” rispetto ai contenuti della piattaforma, dichiariamo apertamente che lo stato di agitazione potrà trovare soluzione solo grazie al coinvolgimento diretto della committente BRT (sia a livello di comunicazioni che di presenza ad eventuali tavoli di negoziazione); committente che richiamiamo anche a supervisionare apertamente il comportamento dei suoi capi-filiale/fornitori, onde evitare che la vertenza esca dal seminato sindacale e scivoli sul terreno della repressione ritorsiva e della necessaria e adeguata reazione ad essa.

Eventuali azioni di sciopero che si attuassero nel prossimo periodo sono da ascrivere pienamente alla stesura della presente dichiarazione e, di conseguenza, non saranno oggetto di ulteriore comunicazione né trattative separate che non prevedano, appunto, la presenza di BRT.

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Milano, 20 gennaio 2025

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