Diritti operai contro profitti padronali
Mentre il colosso di Seattle incrementa a dismisura spazi di mercato e profitti già da capogiro, i lavoratori di tutta la filiera vedono crescere soltanto la loro precarietà, i carichi di lavoro e le ore non pagate, i controlli e le ritorsioni disciplinari, mentre i salari restano bloccati e restano al di sotto dei livelli sindacali del settore.
A fronte di questa situazione, mentre prosegue la “giostra dei cambi appalto” (o per meglio dire, della “divisione delle varie fette di torta”),
i sindacati confederali continuano ad inseguire improbabili tavoli di trattativa; tavoli affollati di fornitori vecchi e nuovi (nel nostro caso rappresentati dalla Assoespressi), da cui non cadono più nemmeno le classiche vecchie briciole.
Una piattaforma rivendicativa per i driver
Anche se i comunicati di CGIL-CISL-UIL che accompagnano l’indizione dello sciopero non chiariscono adeguatamente quali sono gli obiettivi, e lasciano troppo margine alle manovre padronali in fase di eventuale trattativa, salutiamo positivamente l'iniziativa dello sciopero e ci impegneremo per garantirne la miglior riuscita possibile in tutti I magazzino dove siamo presenti.
Allo stesso tempo, memori anche dello sciopero di un anno fa che finì per non produrre alcun risultato concreto e tangibile, siamo convinti che sia necessaria una piattaforma sindacale rivendicativa basata su alcuni obiettivi chiari e fondamentali per tutti I lavoratori:
* Cancellazione degli accordi sindacali sul “lavoro discontinuo”, ripristino delle 39 ore settimanali con riconoscimento dell’indennità giornaliera prevista dal CCNL (minimo 10€), pagamento di tutte le ore in eccesso come lavoro straordinario.
* Piano di stabilizzazione e parità di condizioni salariali e normative per tutti i lavoratori interinali assunti a part-time e costretti alla precarietà senza vie di uscita
* Cancellazione di tutti le procedure disciplinari a carico dei corrieri che non sono riusciti a garantire, durante il proprio orario di lavoro, la crescente produttività richiesta dall'azienda.
* Accordo generale per una drastica riduzione delle franchigie e delle penali sui danni ai mezzi
Su questi semplici e chiari obiettivi, proponiamo quindi di mettere in piedi un percorso, che vada oltre la giornata del 22 marzo, che possa durare nel tempo e tenere aperta la battaglia, sia sul terreno sindacale che su quello legale L'obiettivo dello sciopero, oltre ovviamente a cercare di bloccare la produzione e incidere sul business di Amazon, non deve essere quello di sedersi al tavolo con Assoespressi bensì quello di quello di allargare l'unità degli operai in lotta, mettendo la parola “fine” a trattative e accordi sindacali che non rappresentano I reali interessi dei lavoratori e che, a ben vedere, sono alla base di tutte le nostre attuali difficoltà e sofferenze
Una proposta per continuare la lotta
Per questo avanziamo la proposta di costituire un “Comitato operaio unitario”, costituito da delegati eletti in ogni magazzino che intende partecipare a questa campagna di lotta. Una rappresentanza reale dei lavoratori, che agisce in maniera trasparente sotto il controllo diretto delle assemblee unitarie dei lavoratori, che goda dell’aperto sostegno di tutti I sindacati, e con compiti ben precisi
* Presenza diretta ad eventuali tavoli di trattativa
* Circolazione permanente delle informazioni in tutti I magazzini
* Promozione di una vertenza di massa per il recupero salariale dovuto a tutte le ore non riconosciute
* Sostegno diretto nelle procedure disciplinari a cui vengono sottoposti I lavoratori
LUNEDÌ 22 Marzo, ore 7,30
Presidio ai cancelli
dei magazzini in sciopero
Sciopero generale in Amazon
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